Il Burundi è la terza nazione al mondo nella classifica della povertà con un reddito medio pro-capite di 30 euro al mese.
Per gran parte della popolazione l’unico ricovero è costituito da una capanna costruita con le proprie mani utilizzando rudimentali mattoni di argilla, abbondante in tutto il territorio.
I mattoni vengono poi cotti in rudimentali forni con grande impatto sull’ambiente per l’utilizzo di legna da ardere.
Al posto della malta si utilizza il fango per pagare tra di loro i mattoni, con la conseguenza di frequenti crolli delle costruzioni.
Vorremmo fondare in Burundi una cooperativa di giovani per produrre a prezzo minimo dei blocchi da costruzione in terra cruda stabilizzata.
Questa tecnica impegna una piccola quantità di cemento da impastare con sabbia ed argilla, semplicemente inumidite, e riduce sensibilmente l’uso di acqua. Si elimina dl tutto la fase di cottura, con risparmio del patrimonio boschivo.
La forma dei blocchi riduce anche l’utilizzo di malta e garantisce condizioni di maggior sicurezza in caso di terremoto.
I blocchi permettono di realizzare costruzioni più robuste, durevoli e confortevoli.
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